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Contrada della torre PDF Stampa E-mail

La contrada prende il nome da una torre che vi era stata edificata nel XIV secolo. La torre anticamente era denominata torre Socha (mozzata), e nel XV secolo era proprietà indivisa di tutti i rami della famiglia Celeri, un’importantissima consorteria nobiliare Loverese, a cui serviva come edificio di rappresentanza. Circa alla metà del XV secolo fu parzialmente demolita e fu utilizzata per ampliare la soprastante parrocchiale di san Giorgio.

Nel XV secolo in questa contrada abitavano i Sapoldis de Parma, de Bonaldis, Bertolais, Bossis e Bertolais de Frigidis.

 

TORRE SOCA
CENTRO STORICO/TORRE CIVICA
CHIESA DI S.GIORGIO
TORRE DETTA DEGLI ALGHISI
SANTUARIO DELLE SANTE CAPITANIO E GEROSA

BASILICA DI S. MARIA IN VALVENDRA
SANTUARIO S.GIOVANNI IN MONTE CALA

TORRE SOCA
Risalente al XIII–XIV sec., era una delle case-torre di appartenenza della famiglia Celeri che fu inglobata nell’abside della chiesa di S. Giorgio, perché semidistrutta con l’arrivo dei regimi comunali.



CENTRO STORICO/TORRE CIVICA
Rifatta nel corso del 1800, presenta nelle parte inferiore un affresco raffigurante il Leone di S. Marco recante la data 1442 ed in quella superiore un orologio. L’affresco è un falso, in quanto una parte dell’originale si trova attualmente nell’ufficio municipale, mentre l’altra è andata persa. La torre civica sorge sui resti del castello Celeri e risale al XIV sec.

Torre Civica

CHIESA DI SAN GIORGIO
Già prepositurale, venne eretta alla fine del XIV sec. sulle strutture della medievale torre Soca.
Contiene una grandiosa tela posta sulla controfacciata del pittore fiammingo Jean de Herdt (1657); degne di rilievo sono anche la pala dell'altare laterale sinistro dipinta da G. Paolo Cavagna (1556-1627) e quella dell'altare maggiore attribuita a Jacopo Palma il Giovane (1544-1628).


TORRE DETTA DEGLI ALGHISI
Torre del XIII sec. anche detta, in base allo statuto loverese del 1650, “della famiglia dei Suoli” di Lovere. In altri codici si ricava, invece il riferimento alla famiglia dei “Buosi”, intendendo probabilmente i Bosio di Lovere. Non esistono documenti antichi in riferimento alla famiglia Alghisi in relazione a questa torre sita lungo la via Matteotti.



SANTUARIO DELLE SANTE CAPITANIO E GEROSA
Il tempio, dedicato a Cristo, re dei vergini, fu consacrato dal vescovo di Brescia nel 1938 in onore delle loveresi Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, canonizzate da Pio XII nel 1950. I mosaici e i simboli delle scale porticate d’ingresso richiamano le beatitudini evangeliche e le opere di misericordia, in armonia con gli scopi caritativi dell’Istituto “Suore di Carità” (dette anche “Suore di Maria Bambina”) fondato a Lovere dalle due sante nel 1832. L’Istituto è oggi diffuso non solo in Europa, ma anche in Asia, Africa e America.

Info: tel. +39 035.960147

BASILICA DI S. MARIA IN VALVENDRA
L’imponente Basilica di S. Maria in Valvendra (75 m. x 25 m.) fu edificata tra il 1473 e il 1483, periodo di particolare floridezza economica per Lovere, nell'alveo di un torrente, il Val Vendra, da cui prese il nome.
La Basilica presenta forme classicheggianti rinascimentali di gusto lombardo, con influenze veneziane. L'interno è a tre navate, suddivise da dodici colonne, con cappelle sul lato sinistro. L'opera di maggior pregio è costituita dalle grandi ante dell'organo, dipinte, all'esterno, dal Ferramola con l'Annunciazione e, all'interno, da Antonio Bonvicino detto "il Moretto", con i ritratti equestri dei Santi Patroni di Brescia.



SANTUARIO DI SAN GIOVANNI IN MONTE CALA
E’ stato eretto sul finire del XIV secolo probabilmente sui resti di un fortilizio medievale appartenuto alla nobile famiglia Celeri. Ha subito una radicale trasformazione nel 1606, anno in cui ha assunto la forma attuale.
Nella parte superiore della facciata del santuario è presente una finestra semicircolare rivolta ad ovest; davanti, invece, è situato un atrio tutto chiuso ad eccezione del portale ad arca con cancellata in ferro.
L’interno della chiesa è ad una navata con quattro altari laterali in marmo dedicati a San Rocco, San Carlo, San Fermo e alla Madonna della Speranza. L’altare maggiore presenta una pala di notevole pregio artistico realizzata dal clusonese Antonio Cifrondi (XVII secolo).

 

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