La contrada prende il nome dalla chiesa di San Giorgio, cappella sussidiaria affiliata alla pieve di Rogno. Divenne poi la chiesa parrocchiale di Lovere. La chiesa è nominata per la prima volta nel XIII secolo, fu certamente ampliamente ristrutturata nella seconda metà del XV secolo, ampliandola utilizzando come appoggio la sottostante torre Socha, e poi all’inizio del XVIII e nel XIX secolo.
Nel XV secolo in questa contrada abitavano i Celeri, Lolio, Moretis de Qualino, Bertolais, Montanaribus de Burno e i de Fregeris.
SANTUARIO DELLE SANTE CAPITANIO E GEROSA CENTRO STORICO/TORRE CIVICA TORRE DETTA DEGLI ALGHISI TORRE SOCA
SANTUARIO DELLE SANTE CAPITANIO E GEROSA Il tempio, dedicato a Cristo, re dei vergini, fu consacrato dal vescovo di Brescia nel 1938 in onore delle loveresi Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, canonizzate da Pio XII nel 1950. I mosaici e i simboli delle scale porticate d’ingresso richiamano le beatitudini evangeliche e le opere di misericordia, in armonia con gli scopi caritativi dell’Istituto “Suore di Carità” (dette anche “Suore di Maria Bambina”) fondato a Lovere dalle due sante nel 1832. L’Istituto è oggi diffuso non solo in Europa, ma anche in Asia, Africa e America. Info: tel. +39 035.960147
CENTRO STORICO/TORRE CIVICA Rifatta nel corso del 1800, presenta nelle parte inferiore un affresco raffigurante il Leone di S. Marco recante la data 1442 ed in quella superiore un orologio. L’affresco è un falso, in quanto una parte dell’originale si trova attualmente nell’ufficio municipale, mentre l’altra è andata persa. La torre civica sorge sui resti del castello Celeri e risale al XIV sec.
TORRE DETTA DEGLI ALGHISI Torre del XIII sec. anche detta, in base allo statuto loverese del 1650, “della famiglia dei Suoli” di Lovere. In altri codici si ricava, invece il riferimento alla famiglia dei “Buosi”, intendendo probabilmente i Bosio di Lovere. Non esistono documenti antichi in riferimento alla famiglia Alghisi in relazione a questa torre sita lungo la via Matteotti.
TORRE SOCA Risalente al XIII–XIV sec., era una delle case-torre di appartenenza della famiglia Celeri che fu inglobata nell’abside della chiesa di S. Giorgio, perché semidistrutta con l’arrivo dei regimi comunali.
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