Contrada di Molin...

Contrada di Moline PDF Stampa E-mail

E’ la contrada di Lovere in cui si trovavano concentrati buona parte degli opifici produttivi più antichi legati al ciclo di lavorazione del panno di lana.

I vari opifici utilizzavano, per mezzo di una serie di canali, come fonte d'energia l'acqua del rio Re, un torrente con acqua costante che nasce a monte di Lovere in località Reme.

La presenza di numerose ruote idrauliche di servizio a questi opifici ha determinato la denominazione della contrada. In particolare vi si trovavano dei folli (un impianto manifatturiero mosso da una ruota idraulica che consentiva di rassodare e rendere compatti i panni di lana, ottenuta mediante la pressione e immersione degli stessi in apposite sostanze chimiche) e delle tintorie (un particolare opificio in cui si svolge la tintura, cioè una fase del trattamento della pezza di panno che viene immersa in un bagno di colore per almeno 24 ore).

In questa contrada si trovavano nel XV secolo le abitazioni degli Adorninis de Paratico, Rainieri, Marenzi, Gaioncelli, dei Celeri, Lolio e dei Sorgata de Lolio.

CENTRO STORICO/TORRE CIVICA


CENTRO STORICO/TORRE CIVICA
Rifatta nel corso del 1800, presenta nelle parte inferiore un affresco raffigurante il Leone di S. Marco recante la data 1442 ed in quella superiore un orologio. L’affresco è un falso, in quanto una parte dell’originale si trova attualmente nell’ufficio municipale, mentre l’altra è andata persa. La torre civica sorge sui resti del castello Celeri e risale al XIV sec.

 

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